Ghost Story Games
1997
–
presente
Fondatori
Kenneth M. Levine
Proprietario
Sede
Westwood, Massachusetts
Sede
Timeline
Nasce "Irrational Games", da Ken Levine ed altri ex dipendenti di "Looking Glass Studios". Nel suo primo anno di vita fu contattata dalla stessa Looking Glass per una collaborazione su un secondo capitolo di "System Shock".
Termina lo sviluppo di "System Shock 2". Il titolo ha ricevuto il plauso unanime della critica, evolvendo e consolidando il sottogenere degli immersive sim e ricevendo una calorosa accoglienza dal pubblico, distinguendosi nel panorama videoludico e diventando un cult. Le vendite tuttavia non raggiunsero i risultati sperati dalla compagnia.
Ken Levine vuole sviluppare un nuovo capitolo di "System Shock", ma l'allora detentrice dei diritti, "Electronic Arts", non permise l'inizio del progetto. Levine quindi decise di iniziare per conto proprio lo sviluppo di un titolo che avrebbe ripreso alcune meccaniche e setting di "System Shock" e che ne sarebbe stato un successore spirituale. Inizia quindi la progettazione di "Bioshock".
"Irrational Games" stringe un accordo di pubblicazione con "2K", rendendo quest'ultima il publisher del loro prossimo titolo e lasciando completa libertà allo studio nel progetto. Nel frattempo il team di sviluppo rilascia con "Vivendi Universal Games" un titolo che sfrutta una versione dell' "Unreal Engine 2" modificata da "Irrational Games" ("Vengeance Engine") chiamato "Tribes: Vengeance".
Dopo il termine dello sviluppo del quarto capitolo della serie "SWAT", "Irrational Games" viene acquisita da "Take Two Interactive" e messa sotto il controllo dell'etichetta "2K", con la quale può concentrare gli sforzi sulla conclusione dello sviluppo di "Bioshock".
Viene rilasciato da "2K" il lavoro iniziato nel 2002 dallo studio di Ken Levine, "Bioshock". Estremo successo di pubblico, critica e vendite, segna un altro tassello importante nella storia dell'industria videoludica dopo "System Shock 2", sempre firmato "Irrational Games". Nello stesso anno "2K" cambia il nome dello studio in "2K Boston".
Diversi dipendenti di "2K Boston" vengono rilocati insieme ad altri dipendenti di altre sussidiarie di "2K" per formare un nuovo studio, "2K Marin", che si sarebbe occupato di un sequel diretto di "Bioshock", al quale però non avrebbe partecipato "2K Boston", lo studio del primo capitolo. Invece lo studio, sempre con Ken Levine al comando, cominciò la progettazione di un "Bioshock" che si distaccasse dal setting del primo capitolo, ricevendo carta bianca dal publisher.
Lo studio annuncia di essere al lavoro su un nuovo capitolo di "Bioshock", diverso e lontano dal sequel sviluppato da "2K Marin". Nello stesso tempo annuncia che il nome dello studio torna ad essere "Irrational Games", che ormai dalle piccole dimensioni dal quale era partito, era diventato un grande studio di sviluppo.
Dopo 5 anni di sviluppo, "Irrational Games" e "2K" rilasciano "Bioshock Infinite", terzo capitolo della saga. A differenza del secondo capitolo, questo è tornato a smuovere il mercato. Anche questo(come per il primo capitolo) è un successo di critica, vendite e pubblico all'uscita, pur venendo criticato per l'allontanamento dalla profondità delle meccaniche di gameplay presenti nel primo capitolo.
Dopo il rilascio di "Bioshock Infinite" Levine annuncia una ristrutturazione dello studio. Nei 5 anni di sviluppo del titolo i ritmi e la gestione sono stati molto complicati, complice anche la grandezza che lo studio aveva raggiunto oltre che le pressioni del publisher e del pubblico di un gioco all'altezza delle altissime aspettative. Per tornare ad un ambiente di lavoro sano, vengono effettuati pesanti tagli al personale, riportando lo studio alle sue dimensioni contenute delle origini.
Ken Levine annuncia i lavori su un nuovo titolo sci-fi in prima persona, che avrebbe intrapreso un approccio diverso alla narrazione e allo sviluppo stesso del gioco, facendo riferimento ai "Lego" e alla loro intercambiabilità e ricombinabilità.
"Irrational Games", dopo essere stato convinto da "Take Two Interactive" a non diventare indipendente ed anzi diventare sussidiaria diretta della compagnia e non più di "2K", lo studio annuncia il rebranding del nome in "Ghost Story Games", sottolineando la volontà di concentrarsi su giochi dalla forte impronta narrativa, con un team più piccolo e più a contatto con il pubblico.
In delle interviste a "Bloomberg News", alcuni dipendenti di "Ghost Story Games" hanno affermato che il progetto annunciato da Levine nel 2015 è caduto in un "development hell". Lo sviluppo ha sofferto di numerosi riavvii e cambiamenti di direzione mentre le capacità gestionali del team da parte di Levine non sono state ottimali, faticando a comunicare, tramettere lesue idee e a supervisionare i lavori.