Tomb Raider II
Prima uscita: 21 Novembre 1997
Premessa
Dopo il grosso successo del primo capitolo e il forte impatto che ha avuto nell’industria, Eidos Interactive e Core Design non hanno tardato a rilasciare, a solo un anno di distanza, un sequel degno di questo nome, con un bilanciamento di genere migliorato, una serie di migliorie ed implementazioni tecniche ed alcune aggiunte al gameplay, senza però stravolgere nulla, confezionando un ottimo prodotto e consacrando definitivamente il personaggio di Lara ad icona pop.
Il pugnale di Xian
Seppur d'invenzione del team di sviluppo, l'idea dietro il pugnale di Xian nasconde interessanti parti della mitologia cinese, che in qualche modo si incastrano, seppur non perfettamente, con quanto narrato da Core Design in Tomb Raider II.
Standard
Gioco base;
Gold Edition
Gioco base, 4 nuovi livelli;
I-III Remastered
Gioco base, texture ed effetti remasterizzati, nuovi e rifatti modelli poligonali, tutti i livelli aggiuntivi, Tomb Raider I Remastered, Tomb Raider III Remastered;
Recensione
Versione testata: PC, Standard Edition
Comparto Narrativo
In questa avventura Lara è alla ricerca del pugnale di Xian, un manufatto usato dagli Imperatori della Cina per comandare i loro eserciti e che, si dice, abbia il potere di tramutare in drago il suo possessore, se questi ha il coraggio di trafiggersi il cuore. Lara dovrà però fare i conti con la Fiamma Nera, un culto che venera la leggenda del pugnale, guidato dal suo leader Marco Bartoli, che crede di essere l’erede del potere del pugnale.
La narrazione rispetto al primo capitolo, assume più contesto e più background(ma non abbastanza), dando maggiori dettagli su personaggi ed eventi. La trama però risulta ancora una volta scialba, questa volta addirittura senza colpi di scena, avendo tuttavia una maggiore profondità del capitolo precedente, merito anche dell’aumento di cutscene, risultando in una narrazione più fluida e meno “rigida” della precedente.
Ancora una volta non c’è spazio per i personaggi, come detto c’è un maggiore background rispetto al passato ma continua ad essere irrisorio, rivelando poco o niente dei personaggi, eccezion fatta per l’antagonista principale, che non risulta particolarmente carismatico o memorabile ma che acquisisce un minimo di background attraverso alcuni eventi e luoghi.
Le ambientazioni sono più ampie e varie del precedente seppur meno ispirate. Questa volta Lara attraverserà la città di Venezia, stabilimenti petroliferi e relitti oltre che caverne e templi in Tibet, perdendo forse un po dello spirito che possedeva il primo capitolo, interamente ambientato in antiche rovine, ma sicuramente mantenendone lo stile.
Gameplay
Il gameplay è notevolmente migliorato in questo capitolo, grazie ad una serie di migliorie ed implementazioni che lo hanno reso più agevole(per quanto possibile) e più ricco, bilanciando anche i generi, tra azione, platforming, puzzle-solving ed esplorazione.
L’interfaccia rimane pressoché identica, estremamente pulita con solo una barra della vita in alto a sinistra, una dell’ossigeno in alto a destra e sotto di questa le munizioni dell’arma attualmente in uso. Anche l’inventario cambia poco, con sempre una ruota di oggetti selezionabili tra medikit e armi. Viene rimosso il compasso e inseriti il cronometro(dall’ovvio funzionamento) e i bengala, utilizzabili per illuminare gli ambienti bui. L’arsenale si espande, permettendo a Lara di portare con sé, oltre le pistole base, shotgun, pistole automatiche, uzi, m16, arpioni(utilizzabili anche sott’acqua) e lancia-granate.
I movimenti rimangono di tipo tank controls con telecamera fissa alle spalle della protagonista, ma la reattività ed il responso dei comandi è migliore, riducendo gli errori involontari e rendendo i salti meno “statici” ed anche la telecamera ha ricevuto migliorie, con meno inquadrature troppo strette o sbagliate in angoli o posizioni particolari nella mappa. Ciò fornisce una maggiore sensazione di controllo e manovrabilità di Lara che risulta più attiva e flessibile. Viene inoltre aggiunta la possibilità di voltarsi in salto e di scalare determinate pareti. Altre implementazioni nell’interazione con l’ambiente sono le piattaforme a molle e i rope sliding. Completamente nuove le aggiunte dei veicoli: il motoscafo a Venezia e la motoslitta in Tibet.
Tutte queste aggiunte sono state ben diluite nei livelli e ben strutturate, permettendo un perfetto bilanciamento tra: l’azione, che in questo capitolo è decisamente maggiore e con molti nemici umani, oltre che bestie, dall’ I.A. più aggressiva e che possono anche arrampicarsi; il platforming, migliorato sia dal punto di vista dei movimenti sia per le implementazioni negli ambienti; il puzzle-solving, di pari livello a quanto visto nel precedente capitolo con ottimi enigmi via via sempre più complessi; l’esplorazione, migliorata con ambienti più vari, grandi e con diversi tipi di trappole.
Il tutto è contornato da un sempre ottimo level design, che fonde bene nei vari livelli ogni sopracitata sezione permettendo così un’esperienza omogenea. Sono presenti anche in questo capitolo boss fight, che tuttavia non si dimostrano al livello delle precedenti, assomigliandosi tra loro e fornendo poca differenza rispetto ai normali nemici(eccezion fatta per il boss finale).
Per finire una menzione ai segreti. Come nel capitolo precedente vi sono oggetti in luoghi difficili da raggiungere. In questo capitolo, l’ottenimento di tutti i segreti di un livello da ricompense al giocatore, incentivando quindi la ricerca di tali oggetti. Presente, come nel capitolo precedente, il livello tutorial nel maniero dei Croft, più ampio e anch’esso con segreti, che funge sempre da tutorial per i comandi.
Comparto Tecnico
A livello tecnico Tomb Raider II riprende parecchi assets del gioco precedente rivoluzionando poco gli ambienti in termini di poligoni o texture ma aggiungendo, tramite accorgimenti oculati, dei convincenti effetti luce, fisica nelle acque basse e finalmente uno skybox per i livelli all’esterno, rendendo gli ambienti più vivi e ricchi che in passato.
Nuovi accorgimenti anche per il modello di Lara, che oltre ad una maggiore profondità a livello poligonale, presenta ora una lunga coda “dinamica”. In base anche al luogo in cui si trova, il personaggio cambia outfit. Non cambiano invece le animazioni, praticamente le stesse del precedente capitolo(fatta eccezione per un paio nuove).
La colonna sonora è quasi identica al precedente capitolo, solo riarrangiata con pochissime aggiunte, rimane inoltre la mal gestita della stessa nei livelli, cominciando a volte in momenti non consoni ed interrompendosi bruscamente.
Il doppiaggio originale, parecchio stereotipato, è comunque migliore del precedente. Cambia a proposito la voce della doppiatrice di Lara, mentre nel doppiaggio nostrano la qualità generale è bassa, ma fa un buon lavoro la doppiatrice di Lara, Elda Olivieri.
Ultime Recensioni
Tomb Raider II, seppur perdendo un pò dello spirito del primo capitolo, in quanto presenta in minor quantità sezioni tra rovine e tombe, riesce egregiamente ad eguagliare il primo titolo nella qualità complessiva. La trama, stereotipata e dozzinale è comunque narrata in maniera più fluida e ricca rispetto al primo capitolo; gli ambienti sono più ampi, più vari e più dettagliati anche se magari meno ispirati del precedente; il gameplay è senza ombra di dubbio migliore, bilanciando azione, platform, esplorazioni e puzzle in maniera ottimale ed al tempo stesso mantenendo un livello di sfida pari al precedente; infine dal punto di vista tecnico le migliorie sono poche e si concentrano maggiormente sul personaggio di Lara, relegando poca attenzione nel comparto sonoro. Nel complesso Tomb Raider II presenta solo modifiche marginali e migliorie minori senza stravolgere la struttura di base che rimane identica al precedente, nel frattempo consacra Lara ad icona e definisce una volta per tutte l’action-adventure Tomb Raider tra le killer app di PlayStation e la nomina a franchise di rilievo dell’industria.
E’ raro che dei semplici accorgimenti risolvano così tanti problemi ma così è stato per Tomb Raider II. Tutto è uguale al precedente capitolo ma con l’aggiunta di piccoli dettagli e la limatura di alcuni precedenti problemi ne hanno migliorato di molto l’appeal. Per esempio i movimenti di base rimangono gli stessi ma ne viene migliorato il controllo abbastanza da renderlo decisamente molto meno frustrante. Anche i combattimenti sono migliorati, adesso molto più gestibili ed anche un pizzico più complessi rispetto al precedente capitolo, senza risultare tediosi. Non ho apprezzato particolarmente i veicoli, che mi sono sembrati un mero riempimento piuttosto che un utile strumento di gameplay. Narrativamente invece ci troviamo di nuovo in un plot poco sfruttato e messo lì solo per aggiungere materiale, con personaggi questa volta talmente stereotipati da risultare ridicoli. Fortunatamente non cambia neanche la qualità del level design che rimane ottimo ed anzi, personalmente, risulta anche più chiaro nell’esplorazione e risoluzione di enigmi. Ho inoltre apprezzato molto il più ampio respiro che il titolo offre con queste nuove mappe, senza rimpiangere troppo le affascinanti rovine del primo. Ammaliante infine l’unica traccia degna di menzione, ossia quella specie di rondò veneziano riarrangiato sulle note del main theme. Il tutto, con alcune lievissime migliorie tecniche, rende a mio parere il titolo superiore al primo capitolo.