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Shadow of the Tomb Raider

Cover del gioco Shadow of the Tomb Raider
Recensione
Riflessioni
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PIATTAFORME

PC, PlayStation 4, XBox One

DATA

14 Settembre 2018

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EDITORI

FRANCHISE

Riproduci video su trailer shadow of the tomb raider
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Edizioni

Standard
Croft Edition
Ultimate Edition
Definitive Edition
  • Gioco base;
  • Gioco base;
  • Season Pass(tutti i DLC);
  • Early Access 48h;
  • 3 outfit;
  • 3 litografie giochi precedenti;
  • Colonna Sonora;
  • Gioco base;
  • Season Pass(tutti i DLC);
  • 3 outfit;
  • Steelbook;
  • Apri bottiglie a forma di picozza;
  • Torcia di Lara;
  • Statua di Lara 30cm;
  • Gioco base;
  • Tutti i DLC;

Recensione

Premessa

L’ultimo capitolo della trilogia di questa “nuova” Lara, doveva mantenersi sull’ottima qualità del precedente capitolo rinforzando alcune sezioni e migliorandone altre assumendo nel contempo una propria personalità. Il titolo tuttavia sembra frutto di una non ottimale collaborazione tra “Eidos Montreal” e “Crystal Dynamics”, che portano alla luce un comparto narrativo deludente, accompagnato da un discreto comparto grafico ed un ottimo gameplay, in uno squilibrio qualitativo che dopo gli ottimi precedenti capitoli non ci si aspettava.

Comparto Narrativo

Lara, sulle tracce della Trinità, scopre un antico manufatto Maya e, per evitare che l’ordine se ne impossessi, lo prende. Ciò provoca l’innesto di una profezia Maya, che vede dopo ingenti catastrofi, la morte del sole e la conseguente fine del mondo. Obiettivo di Lara sarà dunque scongiurare questa catastrofe involontariamente innescata da lei stessa. 

Un incipit di per sé poco originale che comincia una storia davvero debole sotto quasi tutti i punti di vista. La scrittura e la struttura narrativa sono molto banali e più di una volta peccano di leggera incoerenza nel comportamento dei personaggi, che a parte pochi comprimari, sono tutti estremamente piatti e dal character design spento. L’antagonista in particolare, risulta una macchietta in confronto a ciò che dovrebbe invece rappresentare.

Persino il percorso di Lara risulta irregolare, in una caratterizzazione della protagonista poco attenzionata e mal strutturata. Il tema principale sarebbe dovuto essere in qualche modo Lara che tocca il fondo e risorge dagli errori commessi, una volontà di redenzione e ritrovamento di umanità, ma il modo in cui questo processo evolutivo viene rappresentato sembra figlio di sceneggiature differenti.

Anche i dialoghi presentano una cattiva scrittura, salvati solo in sporadici momenti di pathos intensi, alcuni anche ben congeniati, che cercano di tener su però un comparto narrativo comunque assai scarso. Più interessante invece il doppiaggio dinamico(attivabile o meno dalle opzioni) che vede determinati personaggi usare la loro lingua natia aumentando il coinvolgimento.

L’unica caratteristica a non calare di qualità rispetto al passato è la realizzazione delle ambientazioni, mostrando come sempre un affascinante mondo da scoprire, questa volta tra rovine principalmente Inca e giungle estremamente ricche, enfatizzando un atmosfera più selvaggia ed un cromatismo decisamente più acceso.

Gameplay

Gli sviluppatori hanno pensato bene in “Shadow of the Tomb Raider” di rendere la difficoltà dinamica, permettendo al giocatore di scegliere le difficoltà singolarmente per esplorazione(arrivando a rimuove la vernice indicativa sui percorsi e riducendo al minimo il tempismo necessario per QTE e platforming), enigmi(arrivando a rimuovere aiuti ed indizi e riducendo il tempo necessario per gli enigmi a tempo) e combattimento(arrivando ad aumentare aggressività, salute e danno dei nemici o rimuovendo la silhouette). Ciò permette di creare la propria esperienza ottimale.

Seguendo le sopra citate aree di gameplay, troviamo una componente esplorativa di molto simile a quella di “Rise of the Tomb Raider” con tuttavia una maggiore verticalità delle mappe, ancora più ampie in questo capitolo, con la possibilità per Lara di aggrapparsi, scalare ed usare la piccozza come appiglio per la corda, potendo così dondolarsi o correre sulle pareti. Lara può adesso anche nuotare liberamente, in sezioni subacquee questa volta più profonde, con elementi di gameplay dedicati.

Aggiunte in alcuni luoghi delle trappole e/o percorsi ad ostacoli che rendono l’esplorazione più coinvolgente e impegnativa. Tornano innumerevoli collezionabili, missioni secondarie, sfide e reliquie. Tornano anche le tombe, alle quali si aggiungono le cripte: le prime, con enigmi complicati, donano al completamento abilità uniche; le seconde, un po’ più semplici, se superate permettono di trovare abiti o armi uniche.

Torna anche la meccanica delle lingue leggermente migliorata. Arrivando a certi livelli di conoscenza linguistica trovando ed analizzando manufatti, reliquie ed opere, Lara sarà in grado di tradurre dei monoliti che riportano una sorta di indovinello, questo descrive un preciso luogo della mappa che se il giocatore trova, ottiene delle ricompense.

Infine la caccia, utile come in passato per ottenere risorse che permetteranno di migliorare armi ed equipaggiamento ma anche per creare munizioni, vestiti(più numerosi ed ora quasi tutti con bonus diversi) e creare erbe uniche che permetteranno non solo la cura, ma daranno a Lara temporanei vantaggi. Sono presenti anche dei mercanti in determinati punti dove è possibile acquistare equipaggiamento, armi, vestiti e risorse.

Il combattimento, se dal lato stealth è migliorato, dal lato action si notano dei passi indietro. Parlando del primo, questo è stato potenziato ulteriormente, permettendo adesso uccisioni multiple, più luoghi dove nascondersi, più abilità a disposizione, la possibilità di ricoprirsi di fango e nascondersi meglio anche dai visori termici dei nemici. Quest’ultimi inoltre noteranno la mancanza dei compagni se non li vedono per troppo tempo. Tornano anche i tanti oggetti nelle mappe per distrarre i nemici o usarli per creare armi usa e getta come bombe o molotov.

Armi alla mano invece, il feeling e il responso dello shooting è abbastanza piatto, poco appagante e poco diversificato di arma in arma, restituendo un gunplay che meritava qualche attenzione in più. Le armi sono diverse per categoria tra archi, pistole, fucili e shotgun, con ognuna almeno due modalità di fuoco secondarie che variano di molto le possibilità in combattimento. Tali sezioni di shooting però sembrano essere presenti in minore quantità, favorendo di più l’approccio stealth.

Gli enigmi invece sono tra i migliori della serie, ben studiati e tutt’altro che semplici(in particlare a livelli alti di difficoltà), diversificandosi, rimanendo sempre originali e dimostrandosi eccellenti come sempre nelle tombe opzionali. La componente GDR legata agli alberi delle abilità torna anche in questo capitolo, con rami più ampi ma che presentano alcune abilità di troppo, dando l’impressione di fare numero con skill poco utili e superflue nel contesto generale.

Comparto Tecinco

Il comparto tecnico di questo capitolo è altalenante. Graficamente ci troviamo davanti a texture, modelli poligonali ed effetti luce ottimi, potenziati eventualmente con il raytracing, e una costruzione di ambienti eccellente, ricca di dettagli e dall’ ottima realizzazione della vegetazione.

Ritorna la tecnica di renderizzazione dei capelli(che non sembra aver ricevuto grandi migliorie) in grado di simulare un più realistico comportamento della chioma di Lara, mentre è stata aggiunta la caratteristica della sporcizia sul corpo della protagonista che aumenta o diminuisce in base ai movimenti nella mappa.

Tuttavia il titolo mostra stranamente degli effetti particellari e una resa degli effetti volumetrici carente oltre che una implementazione non proprio eccellente delle tecniche di antialiasing. A simboleggiare ancora di più questa altalenanza qualitativa del comparto tecnico ci sono le animazioni facciali. In alcuni casi queste raggiungono livelli di recitazione eccellenti, altre volte invece si dimostrano legnose o mal implementate.

A pesare sul comparto tecnico poi un codice non completamente pulito, che causa sporadici bug e compenetrazioni nel corso dell’esplorazione e cali di performance in alcune aree(non drastici). Presenti anche problemi nel comparto audio, con un mixaggio dei volumi da rivedere. Di contro una buona colonna sonora ed un doppiaggio che, seppur con qualche inciampo si dimostra buono.

Conclusione

Picture of Exion
Exion
Amministratore

La collaborazione di “Eidos Montreal” e “Crystal Dynamics” ha confezionato un prodotto poco equilibrato nelle sue varie forme. “Shadow of the Tomb Raider” si regge maggiormente sul suo gameplay estremamente ricco ed appagante tra esplorazione resa più impegnativa con trappole ed ostacoli, enigmi eccellenti ed un comparto stealth coinvolgente, anche se gli scontri perdono nella qualità dello shooting. Rimane però vivo il piacere della scoperta, tra manufatti, monoliti, tombe, cripte ed ovviamente scenari mozzafiato. Altalenante il comparto grafico, che regala sempre un colpo d’occhio ed una qualità generale ottimi ma si perde nei dettagli ed in alcune incertezze tecniche. Totalmente sottotono il comparto narrativo invece, dalla trama banale e mal raccontata, personaggi piatti, scrittura dei dialoghi discutibile ed una Lara mal gestita. Il titolo seppur ricco di cose da fare e dall’impatto visivo forte, sembra mancare di personalità non riuscendo a bissare la qualità del precedente.

Opinione

Picture of Exion
Exion
Amministratore

“Shadow of the Tomb Raider” è paradossale. Nonostante i numerosi ed evidenti difetti, è riuscito ad essere maledettamente divertente perché controbilanciato da fattori che personalmente hanno offuscato i difetti. Per esempio: malgrado un espediente poco originale, una scrittura carente, dialoghi scadenti e personaggi deboli, l’atmosfera e le ambientazioni, seppur già viste in altre opere, stregano ed affascinano come non mai ed eclissano una componente narrativa debole. Si potrebbe lamentare una certa ripetitività delle ambientazioni, ma personalmente non ho mai avvertito quella sensazione di deja vu. C’è poi il gameplay, che nonostante un feedback dello shooting deludente ed una ridondanza di abilità, giocato a livelli alti di difficoltà è stato al tempo stesso divertente ed impegnativo. La maggior parte delle sezioni si possono affrontare in un ben costruito stealth, costringendomi poche volte ad usare le armi in scontri a fuoco, gli enigmi senza aiuti sono dei veri rompicapo ed il platform è adrenalinico in alcuni momenti. Tecnicamente poi non si risente quasi per nulla delle piccole imperfezioni. L’impatto grafico è talmente preponderante da sopperire le mancanze. Il titolo non è eccezionale e manca forse di personalità, ma ad un certo punto non ha contato più nulla una volta immerso in quello che ha da offrire, eclissando(inspiegabilmente) i propri problemi.

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