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Descrizione
A caratterizzare la saga è non solo il setting fantasy-medievale fortemente ispirato alla mitologia slava, ma il sottotesto socio-politico in cui i protagonisti affrontano le loro avventure. Perno principale dei racconti e della prima trilogia è Geralt di Rivia, ammazza-mostri di professione che, tra un mostro e l’altro, si ritrova più di una volta coinvolto in questioni ben al di sopra di lui: tra politica, destino, guerra, giustizia (e donne), il witcher è costretto spesso a compiere delle scelte, concetto morale importante nella saga dello strigo, perché si tende a ragionare per “male minore”, volendo sottolineare che non c’è sempre una scelta giusta ed una sbagliata.
Descrizione
A caratterizzare la saga è non solo il setting fantasy-medievale fortemente ispirato alla mitologia slava, ma il sottotesto socio-politico in cui i protagonisti affrontano le loro avventure. Perno principale dei racconti e della prima trilogia è Geralt di Rivia, ammazza-mostri di professione che, tra un mostro e l’altro, si ritrova più di una volta coinvolto in questioni ben al di sopra di lui: tra politica, destino, guerra, giustizia (e donne), il witcher è costretto spesso a compiere delle scelte, concetto morale importante nella saga dello strigo, perché si tende a ragionare per “male minore”, volendo sottolineare che non c’è sempre una scelta giusta ed una sbagliata.
Timeline
L’idea di portare tale saga letteraria nell’industria videoludica c'è l'ha il developer “Metropolis Software” che ottiene una licenza da Andrzej Sapkowski per i suoi romanzi. Lo scrittore, dal 1990, aveva già realizzato diversi racconti e romanzi che hanno modellato la saga di “The Witcher” e che gli sono valsi diversi premi. "Metropolis Software" tuttavia non riuscirà a portare il mondo di Sapkowski nel mercato videoludico.
Sapkowski viene avvicinato da "CD Projekt" per l’acquisizione dei diritti. Essendo scettico e non amando particolarmente il mondo videoludico, lo scrittore firmò per un pagamento unico e immediato, invece che per le royalties.
Con i diritti tra le mani e quindi la possibilità di creare storie con i personaggi e le ambientazioni create dallo scrittore, ed una certa libertà nel loro utilizzo visto anche che Sapkowski non si preoccupò nemmeno di supervisionare il progetto, "CD Projekt RED" sviluppa il suo primo gioco Action-RPG, “The Witcher”, sulle basi di un codice di gioco il cui progetto fu cancellato(la versione console di “Baldur’s Gate: Dark Alliance”) ed il motore di gioco di Bioware “Aurora”.
Con il primo capitolo "CD Projekt" si dimostra capace di raccontare storie ed utilizza in maniera ottima il materiale di Sapokwski, introducendo con questo capitolo il mondo di gioco e soprattutto il personaggio. Nel frattempo lo scrittore vede alzarsi la richiesta dei suoi racconti e l' interesse del resto d’Europa per i suoi libri.
Con il secondo capitolo "CD Projekt RED" ha voluto introdurre in maniera preponderante la politica e gli intrighi, risultando in una narrazione superiore del precedente. Superiori anche gameplay e comparto tecnico, forti del fatto che si sia utilizzato un motore di gioco proprietario, creato appositamente per la saga, il "RED Engine".
Con il successo di “The Witcher 2: Assassins of Kings”, saga e sviluppatori ora sono sotto l’attenzione di diversi giocatori nel mondo, acquisendo entrambi una certa notorietà e considerazione all'interno dell'industria. La consacrazione della saga giunge però con il terzo capitolo.
"The Witcher 3: Wild Hunt" si rivela essere un successo spropositato, con plauso unanime di critica e pubblico, diventando subito gioco generazionale. La formula usata da CD Projekt consiste nell'aver rimosso il profondo contesto politico ed utilizzare piuttosto un sotto testo relativo al destino, enfatizzando nel mentre il lavoro del witcher, uccidere mostri, concentrandosi di più sulla ricchezza di gameplay.
L'immenso successo del terzo capitolo fa esplodere la saga, non solo videoludica. In seguito infatti è cominciata la diffusione dei libri di Sapkowski tradotti nel resto del mondo ed una nuova serie Netflix basata sui romanzi.
Dopo il terzo capitolo, la saga si “arricchisce” del titolo che è un espansione standalone del minigioco del terzo capitolo, “Gwent”. In contemporanea la serie si amplia con uno spin-off dal titolo “Thronebreaker: The Witcher Tales” il cui core di gioco si base sostanzialmente sempre sul gioco di carte sopra citato.
Viene annunciato lo sviluppo di almeno un nuovo capitolo della serie.