X-COM: Enforcer
Prima uscita: 19 Aprile 2001
Premessa
Dopo un deludente capitolo simulativo ed un ancor peggiore titolo giocabile solo via email, la saga ha preso una cattiva piega, che culmina con questo ultimo capitolo dal gusto Action. La frammentata e assimilata “MicroProse” torna a lavorare sul franchise, finendo per usare risorse raffazzonate da altri progetti della serie XCOM cancellati dagli editori, nel tentativo di confezionare un prodotto quantomeno giocabile, ed a rischio cancellazione anch’esso. Il risultato é “X-COM: Enforcer”, un titolo talmente banale e rattoppato da macchiare inevitabilmente il franchise.
Standard
Gioco base;
Recensione
Versione testata: PC, Standard Edition
Comparto Narrativo
“X-COM: Enforcer” si svolge durante la prima guerra aliena, nel 1999. A causa di un taglio ai fondi del progetto X-COM da parte delle nazioni, uno scienziato non ben specificato, non può più portare a termine il suo programma per la realizzazione di un robot militare da usare contro la minaccia aliena.
Scontento della decisione del consiglio ed intenzionato a continuare il suo progetto, questo scienziato si sposta in un laboratorio nel deserto del Nevada, riuscendo infine a completare il suo robot militare, che ha chiamato Enforcer. Durante la sua attivazione il laboratorio subisce un attacco da parte degli alieni, per cui l’Enforcer viene mandato subito a difenderlo, cominciando la sua prima missione.
C’é poco da analizzare al livello narrativo in questo titolo, che non fa della trama il suo punto di forza. Si dimostra una semplice sequela di missioni senza intermezzi, con un filmato introduttivo ed uno finale, con giusto qualche cut-scene che introduce a volte nuovi nemici(spesso interrompendo bruscamente l’azione). Sono più frequenti invece i commenti dello scienziato all’inizio, durante e alla fine di ogni missione, dove principalmente commenta l’operato del robot o spiega l’obiettivo della missione. Sono inesistenti persino testi che possano aggiungere profonditá o lore di gioco, riducendo tutto a puro gameplay.
Gameplay
Prima di prendere il controllo dell’Enforcer, si sceglie skin del robot e difficoltà. Una volta iniziata la prima missione, il giocatore potrà controllare il robot in una visuale in terza persona con la camera fissa alle spalle e senza possibilità di cambiarne angolazione. A questa visuale si sovrappone l’HUD: In basso a sinistra é presente la salute ed eventuali bonus attivi; In alto a sinistra i punti dati attuali; In alto a destra il numero di uccisioni effettuate nel livello; centralmente a destra l’ “hot streak meter“; In basso a destra l’arma attualmente equipaggiata e le sue munizioni.
Il giocatore muove l’Enforcer per la mappa nel classico movimento a 4 direzioni con l’aggiunta del salto e della schivata. Nel mentre ha la possibilità di raccogliere armi, punti dati e uccidere alieni, in un totale di 35 missioni con un punteggio finale al termine di ciascuna. Ci sono 4 tipi di missioni: distruggi i transporter, trova i civili, proteggi un bersaglio, resisti alle ondate. Nel primo caso, lo scopo della missione e distruggere i transporter, dei dispositivi che rappresentano lo spawn degli alieni; Nel secondo caso, bisogna trovare e “raccogliere” tutti i civili nascosti per la mappa; Nel terzo caso bisogna evitare che la salute del bersaglio non scenda a zero; Nell’ultimo caso l’obiettivo é rimanere vivi al termine delle ondate di alieni uccidendoli tutti.
Durante una qualsiasi missione il giocatore raccoglierà le armi da terra. Queste, 14 in totale, spawnano spesso molto vicino all’Enforcer e basta camminarci sopra per equipaggiarle. Il problema é che non si può scegliere quando cambiare arma e se ne può avere una sola alla volta. Dunque ipotizzando di avere un arma con molti colpi ancora a disposizione, é altamente probabile(a causa dello spawn vicino al giocatore) di prendere per sbaglio un altra arma da terra.
Tutte le armi sono potenziabili, ognuna ha 3 upgrade possibili, acquistabili tra una missione e l’altra con i punti dati. Uccidendo nemici infatti, questi lasciano cadere questi “data point” particolarmente grandi e ingombranti a schermo, che servono per l’acquisto di nuove armi, upgrade delle stesse e del miglioramento di alcune capacità dell’Enforcer, come la salute massima o la velocità. La quantità di nemici é elevata così come i tipi di nemici(circa 22). Sono presenti anche dei boss, davvero poco ispirati, che finiscono per diventare nemici normali una volta eliminati la prima volta.
La mira é fissa avanti al giocatore ma si può attivare una mira manuale, poco pratica e non necessaria per via della struttura delle mappe e della telecamera. Le mappe, dal level design non eccelso, riescono a differenziarsi nonostante un palese riuso degli assets grafici. Di norma il danno da caduta non e presente, ma da certe altezze molto elevate la salute ne risente. É inoltre possibile attivare un aiuto nella forma di una freccia, che indica il percorso corretto ed il prossimo obiettivo.
Durante le missioni é anche possibile raccogliere dei potenziamenti che danno vantaggi temporanei all’Enforcer, come un moltiplicatore danni o un aumento esponenziale dell velocità. Questi potenziamenti possono anche essere forniti randomicamente se la barra dell'”Hot-Streak” é piena. Per irempire la barra bisogna uccidere nemici, se si viene colpiti il livello scende. Una volta riempita la barra si ottengono potenziamenti random oltre ad una versione potenziata dell’arma attualmente in uso. Infine per le mappe sono nascoste delle lettere, che compongono la parola BONUS. se trovate tutte, é possibile sbloccare dei mini livelli che permettono un guadagno extra di data points.
Comparto Tecnico
Il titolo si basa sulla stessa versione dell’Unreal Engine di “Unreal Turnament”, non riuscendo però a raggiungere minimamente gli stessi gradi di profondità e qualità tecnica. Per quanto dettagliata e nitida, la grafica risulta spoglia e soprattutto ripetitiva. Nella maggior parte delle mappe si ripetono gli stessi assets e stesse texture, creando poca variazione nello stile soprattutto negli interni. É nelle sezioni all’aperto che si respira qualche guizzo di fantasia e diversificazione, peccando pero sempre di qualità nel level design, alquanto piatto per quasi tutte le missioni.
A stupire nella qualità sono invece gli effetti, in particolare i particellari delle armi e i riflessi in alcune parti della mappa. Scadente invece la gestione dell’illuminazione, dove si presentano a volte zone illuminate da fonti di luce inesistenti. Discreti invece i modelli poligonali dell’Enforcer e soprattutto degli alieni. Il tutto é misto ad una colonna sonora che oscilla tra l’elettronica e il tech-rock, con largo uso di sintetizzatore, creando sessioni di gioco molto adrenaliniche accompagnate da azione frenetica e colori sgargianti.
Il gioco fa fatica ad assumere un identità, un tema, un’atmosfera che riesca a caratterizzarlo. Rimane anonimo per tutte le missioni, mixando in maniera poco riuscita ambienti e nemici misteriosi e paurosi, degli effetti colorati, sgargianti e vivaci insieme ad una musica estremamente adrenalinica.
Ultime Recensioni
Qualsiasi legame che “X-COM: Enforcer” rivendica con la serie é puramente cosmetico. Il gioco non eredita niente dalla saga, risultando uno spin-off estremamente dimenticabile e lontano dalla qualità e stile del franchise. Narrativamente, vista la sua natura arcade, non offre nulla, tecnicamente risulta mediocre e senza carattere mentre il gameplay offre appena qualche minuto di sfogo adrenalinico prima di risultare ripetitivo e poco stimolante per via del level design e del livello di sfida. A reggerlo in piedi sono solo la musica incalzante, l’effettistica e l’esagerata mole di esplosioni, spari, colori e nemici a schermo, che creano una leggera dipendenza e permettono al titolo di essere giocato e goduto. Tolto questo rimane solo l’ombra di altri progetti in cantiere, il residuo di un accozzaglia di idee mancate, una mera e disonesta mossa commerciale per sfruttare il nome XCOM.
Un titolo dal quale non si salva davvero nulla se non la musica e la frenesia dei combattimenti. Non offre nulla di piú, ma devo dire che é stato abbastanza per apprezzarlo quel tanto che basta. Il gioco infatti non dura molto, sfruttando bene il poco tempo che impegna il giocatore, non arrivando alla fine ad annoiare, ne tanto meno tediare con livelli difficili. Si lascia giocare nella sua mediocritá, il ché lo rende leggermente piú apprezzabile ai miei occhi, che si sono divertiti per un po a fare stragi di alieni.