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BioShock

Cover del gioco Bioshock
Recensione
Riflessioni
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PIATTAFORME

PC, PlayStation 3, XBox 360

DATA

21 Agosto 2007

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FPS

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Standard
BioShock Remastered
Limited Collector's Edition
  • Gioco base;
  • Gioco base;
  • Texture ed effetti remasterizzati;
  • Framerate sbloccato;
  • Supporto al 1080p;
  • Gioco base;
  • Case metallico con grafica in rilievo;
  • Contenuti Bonus;
  • Replica in scala di un Big Daddy;

Recensione

Premessa

Nato come seguito spirituale di “System Shock”, “Irrational Games” ha plasmato “BioShock” seguendo tematiche ed ambientazioni ben diverse e sviluppando il titolo attorno alla filosofia dei personaggi che lo popolano e all’atmosfera delle ambientazioni della città di Rapture, costruendoci su una narrazione oltre che intrigante, dagli svolti sorprendenti, rendendosi esempio di come un videogioco possa essere un’opera d’arte.

Comparto Narrativo

La storia è ambientata intorno agli anni ’60 nella fittizia Rapture, città sottomarina costruita in segreto nei fondali dell’oceano Atlantico da Andrew Ryan, magnate ed imprenditore che dalla delusione dell’ottica assistenzialista che aveva preso il governo americano, decide di creare la sua personale utopia di una città dal mercato autoregolato e costituita solo dall’elite della società, dove l’individuo era libero di perseguire i suoi ideali senza censure né limiti etici, morali o religiosi.

In questo scenario individualista ed oggettivista non tutti riescono a farsi strada e a diventare qualcuno, generando immancabilmente un malcontento, che verrà ingigantito ed alimentato dalla scoperta dell’ ADAM, una sostanza estratta dalle lumache di mare in grado di ricombinare il DNA e donare poteri paranormali, generando una certa dipendenza ma anche un grosso mercato.

Per la produzione in massa di tale sostanza vengono create le sorelline, bambine orfane prelevate dagli orfanotrofi, alla quale vengono impiantate le lumache nello stomaco per una maggiore produzione di materiale. Seguono guerre civili, dissenzi e rivolte per l’ADAM, devastando la città e rendendo gli abitanti tossici alla ricerca di una dose. Per proteggerle, essendo ora un ambito bersagli dei tossici della città, le sorelline vengono affiancate da mostruose creature chiamate Big Daddy.

Ed è dopo questa serie di eventi che giunge il nostro protagonista, che si ritrova davanti una città marcia, distopica e ricolma di tossicodipendenti. A corollare questo decadente quadro ci pensano personaggi di una profondità rara, come Ryan, o anche personaggi secondari come la pentita Tenebaum e il folle Coehn, che danno luogo a scenari nei quali vengono messe a nudo le debolezze umane, i limiti etici e morali che un uomo può superare per le sue ambizioni. Una società capitalista all’insegna della libertà dell’individuo che si sbriciola dinanzi alla delusione e alla paura del fallimento in una comunità d’ elite che non regala niente a nessuno.

Nel prosieguo della trama, che offre non solo una profonda introspezione filosofica ma anche plot twist di elevata caratura, potremmo recuperare degli audio-diari, nei quali si potrà approfondire non solo la storia ma anche i vari personaggi, secondari e non, ricostruendo la lore di Rapture e scoprendo segreti e retroscena piuttosto interessanti. La scrittura di trama, dialoghi e caratterizzazione dei personaggi è superba, accompagnata da un ancora più eccelsa ambientazione.

Rapture è magnetica, definita da una profonda architettura decò e stilemi dieselpunk che ne accentuano la suggestiva bellezza e ne amplificano le sfumature orrorifiche del decadimento della comunità, pur proponendo diversità nelle location e con un’ottima cura dei dettagli in quasi ogni stanza e luogo della città, che in qualche modo raccontano una piccola storia o avvenimento.

A macchiare leggermente questo perfetto mix vi è il mancato commento del main character, che rimarrà silenzioso per tutta l’avventura, snaturando leggermente gli eventi che lo vedono protagonista e le interazioni con i personaggi, in particolare con alcuni si sfocia in dialoghi che risultano leggermente forzati. Per finire, vi sono delle variazioni nel finale in base a come abbiamo interagito con le sorelline, dando l’illusione di effettuare delle scelte.

Gameplay

BioShock presenta un’evidente interfaccia che mostra salute(con numero di medikit), eve(sostanza per usare i plasmidi con accanto numero di siringhe) ed in basso a sinistra l’arma e relative munizioni oppure il plasmide attualmente equipaggiati.

Il titolo si avvale di una componente shooter variegata grazie alla grande mole di armi, poteri, tonici e potenziamenti che il giocatore può assumere, riuscendo ad ottenere un ottimo equilibrio tra combattimenti ed utilizzo di risorse che mantenendo alta l’attenzione del giocatore. Pecca tuttavia nella gestione di un inventario rozzo, che rende ostico lo switch tra armi, munizioni e plasmidi.

Anche a livelli normali quindi, il gioco impegna il giocatore,  presentando comunque opzioni di aiuto(disattivabili dai menù) quali una difficoltà dinamica(che si adatta alle abilità del giocatore) e le camere della vita, punti di respawn che riportano il giocatore in piena forma dopo la morte senza alcuna penalità e con la salute dei nemici non ristorata.

Partendo dalle armi, queste sono: chiave inglese, pistola, mitragliatrice, fucile a pompa, lanciagranate, lanciafiamme e balestra. Ognuna, oltre a rateo e danni differenti, ha 3 tipi di munizioni diverse, che hanno effetti unici, come colpi elettrici, esplosivi, perforanti, missili a ricerca, azoto liquido, dardi trappola e tanti altri. Ogni arma ha inoltre disponibili dei potenziamenti che ne migliorano le prestazioni. Non tutte hanno un feeling incisivo, ma nel complesso usarle dà soddisfazione.

Dal lato plasmidi abbiamo un ampio ventaglio di opzioni, acquistabili e potenziabili da specifici vendor che donano una buona varietà allo shooting e permettono(in luoghi ben precisi) di sfruttare l’ambiente circostante, elettrificando l’acqua o dando fuoco all’olio per terra.

I plasmidi sono tanti ma solo un numero ristretto se ne possono equipaggiare, inoltre questi utilizzano l’eve, una specifica sostanza recuperabile in giro per le mappe che ne limita gli utilizzi. Un plasmide è considerata un arma primaria, per cui usarlo significa sostituire l’arma momentaneamente equipaggiata. I plasmidi per finire permettono l’accesso ad alcune stanze altrimenti inaccessibili, che tuttavia non sbloccano nuovi obiettivi o vie alternative ma risultano essere semplici loot room.

Difetto non da trascurare nell’utilizzo di armi e plasmidi è la mancanza di una ruota di selezione chiara e semplice, rendono quindi(almeno inizialmente) ostica la scelta dell’ equipaggiamento, soprattutto nelle fasi concitate di gioco. Oltre ad armi e plasmidi infine abbiamo a disposizione dei tonici, anche questi diversi ma limitati ad un preciso numero di slot disponibili, divisi per categoria, che attivano capacità passive.

A tutto ciò si aggiunge la possibilità di hackerare il sistema di sorveglianza di Rapture. Oltre ai nemici comuni vi sono infatti anche telecamere, droni e torrette ostili al giocatore, che sarà possibile hackerare avviando un minigioco che interrompe momentaneamente l’azione di gioco. Dopo averli hackerati passeranno dalla parte del giocatore contro altri nemici.

Per sostenere i combattimenti il giocatore sarà incentivato alla ricerca per le mappe di kit medici, siringhe eve, soldi ed ADAM, per sopravvivere e poter acquistare munizioni, potenziamenti e plasmidi; quest’ultimi come detto necessitano di ADAM. Questa sostanza a differenza delle altre(trovabili in ogni luogo a Rapture) si può ottenere solo dalle sorelline.

In ogni sezione di Rapture saranno presenti una o più sorelline che girano per la mappa accompagnate dai loro Big Daddy, entrambi sono innocui finché non ci si avvicina troppo o non si ingaggia battaglia. Per ottenere l’ADAM bisogna sconfiggere il Big Daddy(il nemico più ostico del gioco) e successivamente scegliere se prosciugare la bambina o salvarla. Nel primo caso otterremo un enorme ammontare di ADAM ma la sorellina non sopravvivrà, nel secondo caso otterremo una bassa quantità della sostanza ma la bambina vivrà.

In base a come scegliamo di interagire con le sorelline(solo una sarà obbligatorio salvarla o prosciugarla, tutte le altre nelle varie mappe sono opzionali) vi saranno variazioni nel finale. Oltre ai Big Daddy vi sono diverse tipologie di nemici dalle diverse abilità e resistenze, con un IA nella norma e ,a livelli elevati, con un aggressività incisiva.

Sarà possibile seguire l’attuale obiettivo(non ci sono missioni secondarie) da un indicatore a schermo(rimovibile dalle impostazioni) o dalla mappa, che quasi sempre è molto confusionaria e mal realizzata.

E’ possibile durante l’avventura scattare foto dei nemici. questa pratica permetterà al protagonista di studiare meglio i vari tipi di nemici e, attraverso diverse foto, giungere a bonus di danno o altri tipi di vantaggi contro lo specifico nemico ricercato. Il difetto principale di questa pratica è che la fotocamera si trova tra la selezione di armi, una posizione scomoda per uno strumento secondario.

Comparto Tecinco

Graficamente BioShock mostra un comparto tutto sommato buono, con personaggi leggermente caricaturali ed una Rapture più dettagliata, con solo qualche texture ricercata a bassa risoluzione. Gli effetti luce attraverso le vetrate, seppur statici, contribuiscono all’atmosfera di Rapture, congeniata per architettura, stile e level design ad opera d’arte, insieme a insegne e fonti di luce invece dinamiche che proiettano ombre di nemici ed oggetti in determinati punti.

Per il resto la gestione dell’illuminazione pecca, sia in angoli ed anfratti trascurati che in rare occasioni durante l’esplorazione. Anche le animazioni non sono ottimali ma niente di troppo legnoso. La vera macchia del titolo sono alcuni difetti tecnici e bug sparsi per il gioco, mancata ottimizzazione e risoluzione di problemi relativi all’ aspect ratio e al FOV, ricorrenti(ma leggeri) bug audio ed un più raro fuorisync di alcuni dialoghi.

Nel complesso la qualità del doppiaggio è buona, mentre risulta di spicco la colonna sonora, topica ed estremamente suggestiva durante l’esplorazione di Rapture ed incalzante durante i combattimenti. In particolare sono molto apprezzabili e d’atmosfera le tracce licenziate di classici anni ’30, ’40 e ‘50.

Conclusione

Picture of Exion
Exion
Amministratore

Nonostante alcuni difetti tecnici ed una magari non eccelsa qualità di effetti e animazioni, BioShock si dimostra essere un capolavoro dell’industria. Dal design unico ed originale di Rapture, alla magnifica realizzazione dei personaggi, passando per un gameplay completo ed equilibrato ed una narrazione profonda che lo elevano a stato dell’arte, con uno dei plot twist più iconici del panorama videoludico, è capace di intrattenere e sollecitare sia sul piano emotivo che psicologico. Tematiche ben sposate con il gameplay ed una connessione profonda tra giocatore e medium videoludico sono solo la punta dell’iceberg di un prodotto dal profondo impatto filosofico. Un vero peccato la mancanza di interazione nei dialoghi del protagonista e qualche difetto nella gestione di inventario e mappa, che anche se uniti ai difetti tecnici non bastano a rovinare una gemma dell’industria.

Opinione

Picture of Exion
Exion
Amministratore

BioShock è un FPS estremamente completo e ricco. Implementa leggere meccaniche da immersive sim, RPG e survival oltre che possedere sfumature(molto sbiadite) di horror che si amalgamano con le derive steampunk/dieselpunk dell’ambientazione, andando a definire la dicotomica città di Rapture, utopia e distopia. Nel perfetto assortimento di storia, personaggi ed ambientazioni che sorreggono temi filosofici interessanti e pongono domande etiche rilevanti, il gioco presenta un gameplay ricco, diversificato ed impegnativo che si fonde a meraviglia con la narrazione. BioShock incentiva l’esplorazione, permette diverse possibilità di approccio, sfoggia un ottimo level design ed una buona diversità di nemici. A tutto questo vanno aggiunte componenti stilistiche e scenografiche di altissima caratura e concept geniali, esaltati da una colonna sonora tetra e dalle tracce in licenza di alcuni brani degli anni ’30, ’40 e ’50, riuscendo a ricreare un’atmosfera macabra ed affascinante al tempo stesso. Alcune scelte di design vanno però ad inficiare sulla godibilità del titolo, a cominciare dalla fastidiosa gestione dell’inventario che praticamente impone lo scorrimento di tutto l’armamentario per la selezione dell’arma o del plasmide. Fastidioso anche il fatto che il protagonista sia silenzioso, un concetto che si sposa bene con il metagioco di BioShock ma rendono il protagonista anonimo e molti dialoghi innaturali ed a senso unico. L’interattività con l’ambiente è limitata e in fin dei conti inutile sia nei combattimenti che nell’esplorazione, poiché non se ne sente mai il bisogno di usufruirne. Il minigioco per l’hackeraggio risulta parecchio “pomposo” e di troppa rottura con il flow di gioco, finendo per essere una noia più che una sfida. Tuttavia, nonostante questi difetti,  BioShock non si lascia scalfire più di tanto, troppo vicino all’eccellenza per subire valutazioni tropo basse.

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