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Tomb Raider: Legend

Cover del gioco Tomb Raider: Legend
Recensione
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PIATTAFORME

PC, PlayStation 2, Xbox, Xbox 360, PSP, GBA, Nintendo DS, GameCube

DATA

7 Aprile 2007

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  • Gioco base;

Recensione

Premessa

Dopo il tonfo del sesto capitolo della serie, che ha minato gravemente il franchise, “Eidos Interactive” cancella i sequel progettati da “Core Design” ed affida il franchise allo studio “Crystal Dynamics”, con aggiunta la figura chiave di Toby Gard, creatore del personaggio di Lara e del primo capitolo della saga. Gard lasciò il team perché contrario all’eccessiva sessualizzazione che l’editore voleva per Lara a fini di marketing. Il nuovo studio, con “Tomb Raider: Legend”, tenta un soft-reboot della saga, limando origini e character design della protagonista.

Comparto Narrativo

La trama di “Tomb Raider: Legend” gira intorno al passato della protagonista, quando una giovanissima Lara vede scomparire misteriosamente la madre in Nepal dopo che questa aveva estratto una spada da uno strano altare. Anni dopo, ancora alla ricerca di risposte, Lara è in Bolivia, dove trova un altare molto simile a quello in Nepal e dove vi sono incise delle iscrizioni che narrano una storia estremamente simile alla leggenda di Re Artù e della spada nella roccia.

Lara cercherà dei collegamenti attraverso diverse civiltà che condividono lo stesso mito nella speranza di scoprire che fine abbia fatto la madre, affrontando vecchi e nuovi nemici. Nelle sue spedizioni, la protagonista sarà costantemente in contatto con Zip ed Alister, due amici che cercheranno di assisterla nella sua ricerca.

Ogni personaggio nel gioco ottiene abbastanza spazio in scena da definirne la personalità, rendendo omogeneo il cast in termini di profondità. Personaggio maggiormente attenzionato e dal più profondo background narrativo è ovviamente Lara, nella sua ricerca di risposte a quanto accaduto a sua madre, dimostrando come sempre un carattere sprezzante e provocatorio affiancato ad un lato aristocratico e più composto, figlio delle sue origini.

A stonare sono le linee dei dialoghi qualitativamente altalenanti e il continuo scambio di battute tra Lara, Zip ed Alister che interrompono troppo spesso la “solitudine” della protagonista e sfociano spesso in dialoghi, oltre che banali, anche inutili e ridondanti.

Nel complesso però la trama scorre fluida e piacevole, scuotendo l’interesse del giocatore nella storia di Lara e nel mito che accomuna le civiltà, presentando tuttavia alcune forzature nella trama, quasi delle comodità, che comunque non rovinano l’esperienza generale.

Le ambientazioni, tra Bolivia, Perù, Giappone, Ghana, Kazakistan, Inghilterra e Nepal, si differenziano bene a livello stilistico e viene dato spazio, oltre a tombe e resti di antiche civiltà, anche ad ambienti moderni senza andare però a rompere l’anima del franchise ma piuttosto favorendo dei discreti intermezzi.

Gameplay

“Crystal Dynamics” rinnova completamente il gameplay della serie di “Core Design” portando in primis un movimento ed una visuale liberi. Lara può come sempre arrampicarsi, aggrapparsi, dondolarsi, abbassarsi, nuotare ed inoltre, in questo capitolo, può utilizzare un rampino che le permette di esplorare maggiormente gli ambienti ed anche di risolvere i puzzle.

Viene rimosso l’inventario, ora sostituito da una croce di selezione rapida in basso a sinistra dal quale poter selezionare con la pressione di un tasto le armi, le cure, il binocolo o la torcia. Il binocolo può essere utilizzato per analizzare l’ambiente ed identificare parti importanti di puzzle ambientali. in alto a sinistra oltre alla salute vengono evidenziate le armi equipaggiate ed il numero di granate a disposizione.

L’esplorazione è circoscritta al percorso del livello con una discreta libertà per la ricerca dei segreti e zone nascoste. Le sezioni platform non sono difficili ma risultano comunque stimolanti e piacevoli grazie anche ai nuovi set di animazioni di Lara molto più veloci e reattivi e al sistema “di aiuto” integrato, con Lara che nelle prossimità di un appiglio, lo punta con lo sguardo.

I puzzle sono interessanti e ben implementati nell’ambiente, tuttavia la scarsa longevità del titolo propone un numero ed una difficoltà generale delle sezioni puzzle nella media, con dalla loro solo un discreto impatto scenico. Buona l’introduzione delle dinamiche relative al rampino, che aggiungono un certo grado di profondità negli enigmi.

Sono stati completamente rivisti i combattimenti. Il giocatore può cambiare target in ogni momento in un sistema di auto puntamento, ma si può anche utilizzare la mira manuale costringendo però Lara a rimane ferma. Le armi hanno un loro range di efficienza ed è possibile lanciare granate, effettuare schivate e colpire fisicamente i nemici, oltre ad avere una più ampia libertà di movimento rispetto al passato.

I nemici non sono molto differenziati, composti principalmente da uomini armati, alcuni muniti di scudo, e poche bestie selvagge. L’IA si comporta discretamente e la spettacolarità dell’azione tra esplosioni e proiettili vaganti rende emozionanti i combattimenti. Oltre alla poca varietà di nemici vi è una scarsa varietà di armi(Lara può portare una sola arma secondaria oltre le doppie pistole) composta da uno shotgun, un fucile o un lanciagranate, e una scarsa complessità del combattimento in generale. Sono inoltre presenti delle boss fight ben differenziate e stimolanti.

Per spezzare l’azione a piedi vi sono due sezioni in moto. Entrambe sono  poco stimolanti per la semplicità del percorso, la difficoltà dei combattimenti in moto e l’eccessiva lunghezza del tracciato che, con tale monotonia, risulta sfiancante più che avvincente. Per finire una nuova aggiunta nel franchise sono i Quick Time Event, estremamente semplici da completare e più un’aggiunta stilistica che una vera feature di gameplay in questo stato. Torna il maniero Croft in una veste rinnovata, mappa utilizzabile come tutorial ma anche esplorabile, piena di stanze con enigmi e segreti.

Comparto Tecinco

A livello tecnico cambia tutto rispetto alla serie di “Core Design”. Il nuovo engine permette oltre che un miglioramento generale a livello stilistico anche l’implementazione di una abbozzata fisica di base, integrata nel platforming e nella risoluzione dei puzzle.

A livello estetico cambia anche il personaggio di Lara, ridisegnato per questo soft reboot. Graficamente il lavoro è certosino pur tuttavia presentando diverse sezioni con texture a più bassa risoluzione e rari glitch grafici. L’impatto scenico però, tra effetti, luci e level design è ottimo.  Meno di rilievo la qualità dei movimenti in acqua, un po’ troppo spigolosi, e lo spostamento degli oggetti, altrettanto ostico. Da rivedere anche il sistema di checkpoint, non proprio perfetto.

Colonna sonora di grande impatto generale dalle intonazioni epiche ma che si differenzia in ritmi più incalzanti durante l’azione e melodie ambientali ispirate alla località durante alcune sezioni esplorative. Il doppiaggio italiano non è eccellente, con solo poche voci a dare personalità e giusta intonazione ai personaggi risultando in un livello altalenante di qualità per tutta l’avventura.

Conclusione

Picture of Exion
Exion
Amministratore

“Tomb Raider: Legend” è il primo titolo di un processo di ammodernamento e rinnovo di un franchise che negli ultimi capitoli aveva perso smalto e passione. Nelle mani di “Crystal Dynamics” si rinnova il personaggio di Lara, esteticamente e biograficamente, ma si rinnovano anche movimenti, combattimenti, puzzle e tecnologie, rimanendo però legato alle origini della serie, con il focus su miti e leggende da seguire ed antiche civiltà e tombe da scoprire. Peccato per alcune sbavature nei vari comparti: tra alcune forzature nella trama e banalità nei dialoghi, un sistema di combattimento nel complesso povero, una longevità scadente ed un livello grafico non completamente omogeneo, il titolo di “Crystal Dynamics” si sporca molto, ma rimane ottimo se si guarda al passato e promettente con uno sguardo al futuro.

Opinione

Picture of Exion
Exion
Amministratore

Nonostante la presenza di diversi piccoli difetti, il titolo si dimostra valido e divertente. Sarà il completo rifacimento del gameplay, sarà la nuova veste grafica, sarà anche che sei capitoli tutti uguali avevano veramente stancato, ma questo soft reboot è stata una ventata di piacevolissima aria fresca. Affascinanti i collegamenti di Re Artù attraverso ere e civiltà diverse, così come è affascinante lo sguardo al passato e alla famiglia di Lara. Nonostante molto semplice in ogni suo aspetto anche il gameplay rende piacevole l’esperienza, grazie a movimenti “finalmente”  reattivi e fluidi e puzzle divertenti ed intriganti. Lo stesso per il combattimento, anche lui magari poco variegato ma efficace nella sua semplicità. Probabilmente per un effetto di cambio engine e sviluppatore, tecnicamente il titolo è piacevole con ambienti splendidi e colonna sonora sempre pertinente ed apprezzabile.  Il doppiaggio però rovina leggermente l’esperienza, dove persino la Lara della Olivieri sembra “sbagliata” per questo restyle della protagonista, senza però togliere nulla al lavoro della Olivieri, che anzi  probabilmente l’unico di effettiva qualità. In generale comunque il titolo si fa apprezzare parecchio, forse in parte perché ormai stanchi della solita solfa dei precedenti capitoli ma sicuramente anche perché il lavoro di “Crystal “Dynamics” è stato impegnato e di cuore.

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