Interplay Entertainment
1983
-
presente
Fondatori
Brian Fargo, Rebecca Heineman, Troy Worrell, Jay Patel, Chris Wells
Proprietario
Societá Madre
Sede
Los Angeles, California
Fondatori
Proprietario
Societá Madre
Sede
Sussidiarie
Franchise
Timeline
Fondata da Brian Fargo(e Troy Worrell, Jay Patel, Chris Wells, Rebecca Heineman) con il nome “Interplay Production”, passò il suo primo anno svolgendo lavori di conversione e porting, senza sviluppare nulla di originale.
Grazie ad un contratto con "Activision", la società sviluppa il suo primo gioco, “Mindshadow”, un’avventura grafica. Questa, insieme ad altre due avventure grafiche sviluppate sempre per contratto con Activision, si basano almeno in parte al primo lavoro di Brian Fargo, “Demon's Forge”.
Il primo, vero, grande successo per la compagnia, giunse con l’uscita di un RPG sotto accordo con Electronic Arts, “Tales of the Unknown: Volume I - The Bard’s Tale”(in seguito poi riconosciuto semplicemente come "The Bard’s Tale"). Il titolo ebbe un enorme successo ed elevò il nome "Interplay Production". Questo è il primo titolo di una delle tante saghe RPG di successo della compagnia, che si è ritagliata un nome tra gli esponenti del genere dei videogiochi di ruolo.
Brian Fargo iniziava a volersi distaccare dal tema fantasy che ormai saturava il genere per provare qualcosa di nuovo. Sviluppa così un’avventura grafica per Activision a tema Cyberpunk, “Neuromancer”, ed un altro RPG per EA a tema post-apocalittico, "Wasteland". Quest’ultimo è stato acclamato dalla critica ed è considerato ad oggi il capostipite dei post-apocalittici.
A questo punto "Interplay Production" si era fatta un nome come sviluppatore, in particolare di RPG. Negli anni seguenti la compagnia continuò a sviluppare vari titoli, tra cui un nuovo capitolo di "The Bard’s Tale", "Dragon War", "Descent", "Stonekeep" e vari altri titoli tra cui diversi basati su "Star Trek". Dal 1990 inoltre cominciò sporadicamente anche a pubblicare oltre che sviluppare titoli.
Dopo diversi anni, arrivò la successiva svolta per "Interplay Production". Brian Fargo voleva sviluppare un sequel di Wasteland ma Electronic Arts deteneva i diritti e si rifiutò di produrre un nuovo capitolo per la saga. Fargo allora decise di creare un seguito spirituale, un titolo sempre a tema post-apocalittico con trama, setting e meccaniche del tutto nuove, nasce Fallout, un successo di critica e pubblico enorme che si è ritagliato un posto importante nell’industria videoludica ma che vendette appena il necessario per coprire le enormi spese.
Tra i titoli rilasciati dalla compagnia vi è la nascita di un altro franchise di rilievo, “Baldur’s Gate” sviluppato da Bioware, ed il secondo capitolo del loro ultimo successo, “Fallout 2”. A sviluppare questo sequel furono gli stessi dipendenti del primo, che in questo caso vennero riuniti sotto un nuova divisione di Interplay chiamata "Black Isle Studios". L’accoglienza fu nuovamente calorosa ma le vendite di nuovo risicate. Lo stesso anno la società si rinominò “Interplay Entertainment” e si quotò in borsa per cercare di sopperire alla poco rosea situazione finanziaria.
"Interplay Entertainment" continuava a sviluppare e/o pubblicare giochi di qualità ma le vendite non erano mai esorbitanti come i voti della critica o l’accoglienza del pubblico. A ridosso del 2000, la compagnia era ancora in difficoltà a causa delle perdite dovute alla concorrenza, ai costi di sviluppo e al poco grip nel mercato console. Dovendo evitare la bancarotta, la compagnia accettò un investimenti per 35 milioni di dollari da parte di "Titus Interactive" che ottene il controllo di maggioranza.
Seguono diversi accordi che pian piano tolsero potere ed autonomia ad "Interplay Entertainment", tanto da spingere Brian Fargo a lasciare la posizione di CEO e fondare un nuovo studio per conto suo, “InXile Entertainment”. Nel frattempo le azioni della società perdevano valore e "Titus Interactive" fu in grado di acquistare le restanti azioni fino ad assumere il completo controllo della compagnia.
Negli anni seguenti, fino al 2007, tra citazioni in giudizio e il fallimento di "Titus Interactive", Interplay accumulò un ingente somma di debiti. Per poterli pagare fu costretta a chiudere i suoi studi e a vendere l’IP di "Fallout" a "Bethesda Softworks".
La compagnia comincia a ripubblicare diversi giochi sul servizio di distribuzione digitale GOG. Viene anche citata in giudizio da Bethesda Softworks" per la licenza di "Fallout Online" e la vendita di "Fallout Trilogy". Riacquista inoltre vecchie IP come "Descent" e "Free Space", tentando di riproporre remaster o nuovi titoli attraverso campagne crowdfunding che non si rivelano però dei successi.
"Interplay Entertainment" annuncia l'intenzione di vendere le sue proprietà intellettuali(quasi 70 titoli), facendosi assistere nella vendita da "Wedbush Securities".