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Speculazioni e teorie su Monkey Island 2

Dalla riflessione “L’interpretazione dell’interpretazione” si è volutamente tralasciato il personaggio di Elaine. Questo perché, seguendo il fatto che tutto appartiene all’immaginario di Guybrush, ci si chiede chi sia lei, personaggio non poco importante nella narrazione. La ragazza potrebbe in effetti essere una bambina della stessa età, che partecipa alla recita di Guybrush, così come può essere un completo frutto della fantasia del ragazzo. Vi sono teorie secondo il quale questa possa essere un effettivo interesse amoroso nella realtà, combattuto tra lui ed il fratello. A prescindere la teoria sarebbe tenuta dal fatto che Elaine, rimane dall’altro lato del buco dei tunnel in attesa di Guybrush e che quindi non ha ancora abbandonato la fantasia.

Altre teorie riguardano il fatto che Guybrush sappia in realtà di trovarsi in un videogioco, viste alcune rare battute nel quale fa riferimento ai comandi specifici del gioco. Altre teorie ancora vedono confermare il fatto che Guybrush sia un bambino adottato dalla famiglia di Chuckie, dalle dichiarazioni di Gilbert in un intervista dove dice: “in un certo senso LeChuck e Guybrush sono fratelli e in un certo senso non lo sono” e per una frase nel finale di LeChuck che recita: ”…nel tuo caso l’orfanotrofio”.

Queste, seppur tesi plausibili, hanno ancora troppi pochi indizi per essere confermate. Ma basandosi su questa ultima di Gaybrush come orfano adottato, è possibile vedere una certa assonanza con l’idea che aveva Gilbert per il terzo capitolo, avrebbe infatti voluto inserire Guybrush e LeChuck in un setting simile all’inferno. Questo nell’immaginario di Guybrush potrebbe funzionare, se pensiamo che per il bambino vivere in una famiglia adottiva, con un fratellastro magari dispettoso come Chuckie, non sarebbe certo una situazione paradisiaca.

A questa estensione della teoria voglio infine collegarne una mia, riguardo il ruolo del giocatore nell’avventura. Se consideriamo il fatto che per il bambino vivere in una famiglia adottiva sia potenzialmente spiacevole, la cosa è amplificata se il bambino è conscio della morte dei genitori. Se ipotizziamo che Guybrush sappia della morte dei genitori e che magari questa è avvenuta non troppo tempo fa e che il ragazzino sia poi stato affidato ad un altra famiglia, non è da escludere che la cosa abbia creato un trauma al ragazzo, che lo ha spinto a creare questi mondi immaginari e perché no, a creare un amico immaginario, il giocatore. Guybrush in alcune situazioni rompe a tutti gli effetti la quarta parete rivolgendosi direttamente a noi, ma lo fa anche indirettamente quando gli diciamo di eseguire un’azione, e lui non la compie, dicendoci il perché non la può o non la vuole compiere.

Dunque noi siamo l’amico immaginario con cui lui parla oltre i personaggi e al quale da ascolto muovendosi ed agendo come noi gli indichiamo nello scenario. Sarebbe anche il motivo per il quale noi giocatori viviamo con lui l’immaginario mondo creato e perché sul finale continuiamo a vedere Chucky con gli occhi rossi, perché noi, essendo parte della mente di Guybrush, continuiamo a vederlo come Guybrush lo vede, ossia dispettoso, cattivo. E’ anche il motivo per il quale smettiamo di poter interagire raggiunta la completa realtà, perché la nostra iterazione con Guybrush termina nel momento in cui lui si distrae dal suo mondo.

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