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Cover del gioco Tomb Raider: Anniversary
Recensione

Riflessioni – Tomb Raider: Anniversary

La mitologica città perduta, mito creato dal Platone o storia vera? Sia in epoca classica che in quella moderna, ci si é interrogati sulla reale esistenza o meno di questa incredibile civiltà, che sembra aver influenzato diverse menti di scrittori, filosofi e politici.

Atlantide

In Tomb Raider il manufatto, lo Scion, è legato ad Atlantide, la leggendaria isola oltre le colonne d’Ercole, civiltà perduta e sprofondata negli oceani. Il primo a parlarne fu Platone nei suoi “Dialoghi”, dove descrive una città continente nella quale arte, tecnologia, scienza, cultura sono talmente evolute da avere un che di divino, ma a causa dell’incauto utilizzo del suo potere perì. Anche Tacito ne parla negli “Annales”, facendo riferimento ad un popolo costretto alla migrazione poiché la sua città fu distrutta in una sola notte da violentissimi terremoti. I superstiti si pensa avessero influenzato varie parti del mondo dove migrarono, come Aztechi, Maya o Egitto. In particolare le strutture geometricamente complesse di quest’ultimo.

Ancora oggi vi sono più ipotesi che certezze su come l’antico popolo egizio sviluppò architetture come le piramidi. Inoltre vari geroglifici rappresentano veicoli volanti, sottomarini e tecnologie troppo avanzate per l’epoca, tecnologie però supposte nella società atlantica. Ironicamente, nel ‘900, un famoso scrittore nato proprio ad Alessandria d’Egitto, viene a conoscenza di una leggenda egiziana riguardo una misteriosa città-porto sepolta in fondo al mare che ispira un suo famoso poema, “Porto sepolto” poi rinominato “Allegria di naufragi”. Questo scrittore era Giuseppe Ungaretti e per lui quel porto sepolto rappresentava l’essenza della poesia.

Il mito di Atlantide, inaspettatamente si estende su diversi campi ed ere. Ungaretti, Platone, Tacito, ma anche in tempi moderni ha fatto capolino. Proprio da Tacito viene usato un termine nell’opera “Germania” che, secondo un mito, viene mal interpretato da un famoso personaggio storico, appassionato di mitologia ed esoterismo, Adolf Hitler. La parola in particolare è “tamquam” usata da Tacito con valore limitativo indicando che quel popolo era tutto uguale per quanto fosse possibile in un numero così alto di persone. Mentre i nazisti lo hanno inteso con valore concessivo, strumentalizzando il testo di Tacito per promuovere la filosofia di una razza selezionata e perfetta, la razza ariana. Hitler, vicino all’ esoterismo, come dimostrano alcuni suoi racconti e poesie esoteriche, ha seguito degli studi sull’antropologia esoterica(una pseudoscienza non riconosciuta) che parla dell’evoluzione dell’uomo attraverso le 7 razze-radici. La quinta, alla quale apparteniamo, è appunto quella ariana che discende dalla quarta, quella atlantica.

Il Führer era talmente coinvolto in questa teoria che formò addirittura unità specifiche per cercare il continente perduto. Nulla ufficialmente è stato trovato, ma alcune mappe tedesche parlavano di un “regno sotterraneo”, Agharti, dove i pochi superstiti di Atlantide si stabilirono. Nulla di tutto questo è ovviamente confermato o attendibile, ma è affascinante notare come il mito di Atlantide sia pervenuto e cambiato nel corso dei secoli e che abbia lasciato così tante tracce seppur poco chiare e non definibili o passabili per ufficiali. Miti e leggende nascondo sempre un fondo di verità, quale sarà quello di Atlantide? Nei vari riferimenti alla città si parla di tecnologie evolute al servizio dello sfruttamento energetico e del perfezionamento dell’uomo, ad architetture complesse e magistrali, altri ancora ipotizzano un popolo già capace di sfruttare le onde elettromagnetiche per le comunicazioni. Forse per questo Platone pone Atlantide al di là delle Colonne d’Ercole, simbolo dei limiti e delle conoscenze umane, perché quel popolo li aveva superati.

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