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Cover del gioco Rise of the Tomb Raider
Recensione

Riflessioni – Rise of the Tomb Raider

Leggende di origine russa che coinvolgono una città, chiamata addirittura Atlantide russa, e un personaggio immaginario del folklore slavo.

Kitež e Koščej l'immortale

“Crystal Dynamics” nella realizzazione della sua storia e del background narrativo ha romanzato 2 principali leggende russe, modificandone in bella parte storia e contesto ma mantenendo però lo spirito e il simbolismo dietro ciascuna. La prima riguarda ovviamente la leggendaria Kitež, città messianica nella regione di “Nižnij Novgorod” sulle rive del lago Svetloyar. Fu menzionata per la prima volta nella “Cronaca di Kitež”, documento anonimo del 1700 probabilmente creato tra i Beguny(o corridori) ossia coloro conosciuti come i Veri Cristiani Ortodossi Peregrinanti, una comunità tra i Vecchi Credenti che si opposero alle scelte della gerarchia ortodossa del paese, che decisero di “ammorbidire” l’opposizione al potere laico acconsentendo ad alcune cerimonie e riti.

La leggenda narra che il principe Jurij II di Vladimir fece costruire sul fiume Volga la città di Malyj Kitež(piccola Kitež), successivamente il principe attraversò i fiumi Uzola, Sanda e Kerženec per poi giungere al fiume Svetloyar, un meraviglioso luogo dove decise di fondare Bol’šoj Kitež(grande Kitež). A renderla leggendaria ed attribuirgli addirittura il nome di “Atlantide russa” è la seguente storia:

Dopo la conquista di diversi principati russi, il capo mongolo Batu Khan si diresse a Kitež dopo averne sentito parlare, per prenderla. Dapprima i mongoli presero Malyj Kitež, costringendo Jurij a ritirarsi nei pressi di Bol’šoj Kitež e facendosi rivelare da un prigioniero la via per la Grande Kitež. L’Orda d’Oro raggiunse dunque le mura della città ma qui con sorpresa scoprirono che la città non aveva fortificazioni ed i suoi cittadini non intendevano neanche difendersi, piuttosto erano impegnati in preghiere e richieste d’aiuto a Dio. Alla visto di ciò i mongoli non ci pensarono due volte ad attaccare ma dovettero fermarsi subito. Improvvisamente la città si circondò d’acqua e cominciò a sprofondare. L’ultima cosa che videro gli invasori fu la croce sulla grossa cupola della cattedrale della città.

Questa leggenda ha dato origine alla credenza secondo il quale solo i puri di cuore troveranno la strada per Kitež e che se si ascolta bene, è possibile udire i canti del popolo di Kitež sotto il lago Svetloyar.

L’altra leggenda legata invece alla sorgente divina nel gioco è Koščej l’immortale. Nel folklore slavo Koščej è un personaggio malvagio che nelle storie spesso assume il ruolo di rivale del protagonista che compete per una donna. Particolarità del personaggio è l’incantesimo che lo rende immortale, egli nasconde la sua anima in diversi oggetti nidificati, che devono essere prima distrutti per poterlo uccidere.

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